…quel gran ruffiano!
C’è sempre uno zero, un’inizio, un riferimento. In fotografia è il normale.
In fotografia, normale non è uno status quo. Quasi tutti gli obiettivi sono normali: grandangolari, tele, decentratili… sono pochi quelli speciali, ma nel contesto puramente formale, tecnico-fotografico, il “normale” è l’obiettivo fisso la cui lunghezza focale equivale alla diagonale del sensore in uso. Per le vecchie macchine a pellicola 35mm il normale è il 50mm, e è quello di gran lunga più altisonante.
Di fatto lo status di “normale” è una convenzione e non una corrispondenza geometrica ben precisa dal momento che la diagonale del negativo 35mm è circa 43mm e vengono considerati normali tutti gli obiettivi tra i 45mm e i 60mm. È lo spartiacque delle ottiche: si classificano teleobiettivi le lenti più lunghe mentre quelle più corte sono grandangolari. Il Canon EF 40mm f2,8, non si sa che cosa sia. Naturalmente questo vale per le fotocamere a pieno formato, mentre per le fotocamere aps-C e Micro 4/3 i normali, avendo i sensori più piccoli, sono 35mm per Aps-C e 25mm per Micro 4/3.
Semplici da costruzione e facili da progettare, in genere sono sia buoni che economici. Famoso è lo schema Planar di casa Zeiss. Qualche volta viene utilizzato lo schema Tessar, più piccolo, semplice e economico, ma anche meno luminoso e meno equilibrato. Nel corso del tempo l’industria Giapponese ha scopiazzato più o meno spudoratamente questi schemi, ma spesso lo ha fatto parecchio bene! Adesso le ottiche di nuova concezione con nuove tecnologie di progettazione hanno superato gli schemi tradizionali. Il Canon RF 50mm f1,2L non è più il tradizionale schema Canon che era un Planar rivisto e anche i diretti concorrenti Sony e Nikon stanno vendendo qualcosa di diverso. È un’evoluzione epocale!
La sua prospettiva equilibrata e ruffiana lo rende perfetto per tantissime applicazioni. È l’unico obiettivo fisso con il quale è possibile fare tutto: con un passo in dietro si riesce a riprendere tutta un’azione, con uno in avanti si fa un buon ritratto. Lo sfocato non è eccessivo, ma presente e facilmente gestibile giocando con i diaframmi. Ovviamente per i vari normali per aps-C e Micro 4/3, questo gioco è più difficile perché obiettivi più corti hanno una profondità di campo estremamente più estesa. Questa è una caratteristica molto apprezzata dai cultori del “tutto a fuoco”, stile molto efficace e di bellissimo impatto.
Molti ritrattisti usano il normale per farci tutto, altri invece non lo apprezzano per i primi piani preferendo la prospettiva più “tele” di un 85mm. Tuttavia per il ritratto ambientato, mezzo busto e figure intere se la cava come o meglio dei medio tele da ritratti.
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